domenica 18 settembre 2011

La storia della musica


Un'interessante interpretazione del percorso storico-musicale...... un parallelo con il nostro programma di studio
La storia della musica è storia di una conquista. Pensate ad un coro di monaci medievali, tutti uomini naturalmente, tutti a intonare, all'unisono, la stessa preghiera. Poi pensate ad un piccolo ensemble rinascimentale, con quei chitarroni che sono la tiorba o l'arciliuto, con un flauto di legno ed una voce che canta. Poi fatevi venire in mente un'orchestra barocca, con un clavicembalo, qualche legno, trombe e una manciata di archi. Poi dovete saltare all'orchestra classica, quella di Mozart e Beethoven, con i clarinetti, i controfagotti, il pianoforte e tutto quel che ci vuole. Poi pensate infine ad un ensemble specializzato in musica contemporanea, con strumenti tradizionali mescolati a chitarre elettriche, batteria e campionatori. Se riuscite a pensare a tutto questo è perché la storia della musica ha conquistato, poco a poco, sempre nuovi suoni da usare, da ascoltare e da ricordare. E anche perché la modernità in cui abitiamo è il primo momento magico in cui tutto ciò che di musicale gli uomini si sono inventati esiste contemporaneamente e si può ascoltare con facilità, in concerto oppure grazie ai dischi.
Ma la storia della musica è anche storia di un'esitazione. Sulle prime è andato forte chi cantava da solo; poi è stata la volta della polifonia, in cui ognuno cantava una melodia diversa e la musica che risuonava nelle cattedrali era un complicato intreccio; poi hanno inventato l'opera, e allora è tornato a farsi vivo chi preferiva cantare come solista lasciando gli altri a fargli l'accompagnamento. Poi non sono più riusciti a mettersi d'accordo e, mentre l'opera è andata avanti con la melodia su un piatto d'argento, l'altra musica - quella sinfonica, quella da camera - ha giocato a complicare e semplificare e complicare e semplificare…
La storia della musica è poi anche storia dell'ascolto. Ascoltare la parola di Dio attraverso una messa cantata è stato diverso dal danzare una gavotta sostenuti dall'orchestra di corte. E, nel Settecento, ascoltare "razionalmente" una sinfonia di Mozart (inseguendo i temi e le loro capriole, facendo attenzione ai cambi di tonalità, provando a capire esattamente quali scelte ha compiuto il compositore) è stato diverso dall'abbandonarsi ad un poema sinfonico di Liszt, come si faceva nell'Ottocento, lasciandosi invadere l'anima dal suono e godendo delle proprie emozioni invece che della musica. Così come seguire le avventure di un'eroina dell'opera è stato diverso dal considerare gli aspetti metafisici legati agli ultimi Quartetti di Beethoven.
E la storia della musica è stata infine storia dell'organizzazione dei suoni, di quali scegliere ogni volta, di come disporli nel tempo, di quali relazioni stabilire tra uno e l'altro. Modalità, tonalità, atonalità, dodecafonia, serialità sono stati (e sono) modi diversi di gestire i dodici suoni in uso nel mondo occidentale.

3 commenti:

Rugiada ha detto...

Lo ha scritto lei, prof.?

Benny Bartolo ha detto...

Noooo Nadaaaaaaaaa!!!! xD Comunque ... é un grande prof xD

Istituto Comprensivo di Merate ha detto...

Eccomi come al solito in ritardo con la risposta. No, non l'ho scritto io. E' stato scritto e pubblicato sul web come presentazione di un blog di musica. Visto che però si inseriva bene nella presentazione del nostro programma....perchè non farvelo conoscere? Ciao